"Io quello che ho provato a fare con alcuni bambini è per esempio la lettura libri caa(attività che era svolta prima) via video.. In modo da mantenere la relazione, una routine di appuntamento e l' attività. Inoltre, facendolo anche con la mamma può essere occasione anche formativa per il genitore. Mi sono stupita di quanto immediatamente le bambine siano entrate in relazione istintivamente con le modalità che utilizzavano precedentemente e l' attenzione anche via video comunque mantenuta sull' attività (che però io già sapevo fosse significativa per loro).
Allego link del policlinico per scaricare la favola da leggere ai bambini per spiegare il virus, nel caso remoto non la conoscessi.
https://www.policlinico.mi.it/coronavirus-spiegato-a-bambini-e-adolescen... - Roberta Giobellina
Ciao, condivido un' attività a distanza creata e pensata per i bambini del "gruppo orto" (TO - attività in orto) del Centro di RE Vittorio di Capua - ASST Gom Niguarda MIlano.
In questo momento di lontananza fisica, dove si cerca di garantire una continuità terapeutica con modalità alternative (piattaforme web, mail , telefonate...) è importante far sapere ai nostri bambini che noi terapisti "pensiamo a loro e custodiamo nella mente le attività che solitamente facciamo insieme al Centro di Capua ". Ecco un esempio!
http://www.riabilitazionequestre.it/news/dettaglio-news/materiali-per-i-... Roberta Giobellina
Negli allegati potete trovare la Guida "la vita normale è stata sconvolta" di Lorrae Mynard. Ringraziamo per la traduzione la collega Valentina Medeossi. Il lavoro è stato inviato anche alla WFOT per la pubblicazione.
https://www.mdbr.it/guida-galattica-al-corona-virus/
Cari colleghi, in questo momento difficile posso dirvi che ho scoperto un'infinità di strumenti per lavorare a distanza. Sto facendo il mio lavoro insieme ad una TNPEE per l'Associazione UNIRETT e la risposta delle famiglie è ottima. La partecipazione delle nostre bambine RETT è per la maggior parte attiva per circa 30 /40 minuti. Possiamo così trasferire al genitore competenze di cura, suggerire come svolgere le routines della giornata, inviare materiale da scaricare (Comunicazione Aumentativa Alternativa) per comunicare e per mantenere attive la partecipazione e le attività cognitive che le bambine già seguivano in ambulatorio. Possiamo soprattutto ascoltare i genitori e questo per tutte le famiglie vuol dire molto: abbiamo mantenuto un appuntamento costante e questo da una regolarità alle loro giornate. Per noi è molto il lavoro off line, compreso il nostro confronto professionale su ciascuna persona. Registriamo le nostre sedute e raccogliamo dati. Posso utilizzare MEET:GOOGLE:COM attraverso il mio sito che vi segnalo www.ausiliotecaonline.com sul quale troverete moltissimo materiale pensato per questo periodo di emergenza specificatamente per i bambini. Si tratta di materiale condivisibile con eventuali fratelli/sorelle e che impegna anche le famiglie nella gestione di un'area difficile come il gioco.Grazie alla piattaforma che utilizzo posso invitare insegnanti e assistenti all'incontro; a questo proposito seguo anche i bambini seguiti da me in Ausilioteca all'Istituto Leonarda Vaccari insieme agli insegnanti e assistenti scolastici.Il risultato è notevole anche nei casi di Autismo. Giusi Castellano
"L'Associazione Argilla e l'Associazione Italiana di Psicogeriatria con Alzheimer Uniti Italia vista l’emergenza sociale associata a quella sanitaria causata dalla pandemia da Coronavirus (COVID-19), ha attivato una linea telefonica d’ascolto rivolta alle persone sole, con limitati contatti sociali che in questo momento di forzato isolamento si trovano a sperimentare ancora di più la condizione di solitudine. Chi chiama il numero 351 5834933, attivo tutti i giorni dalle ore 15 alle 19, troverà una persona gentile e competente pronta ad accogliere le domande, i dubbi o anche solo scambiare parole di conforto. AIUTACI, dai questo numero alle persone che pensi potrebbero averne bisogno. Inoltre le Associazioni suggeriscono a tutti #chiamachièsolo un invito a contattare quotidianamente, anche solo per sentire come va, quelle persone di cui conosciamo la fragilità e la solitudine. Mai come in questo momento di emergenza, le persone hanno bisogno di vicinanza e di parole rassicuranti. Insieme ce la faremo! All'iniziativa partecipano oltre che psicologi, fisioterapisti, infermieri non impegnati nella clinica anche 4 terapisti occupazionali (Serena, Riccardo, Alessandro e Christian) provenienti da 3 regioni diverse (Lombardia, Emilia Romagna, Marche). In prima linea, sia nell'ambito sanitario che sociale. "
18.04 - "Per chi non lo sapesse, sono una Terapista Occupazionale.
Generalmente mi occupo del recupero dell'autonomia, ossia insegno a chi ha avuto un evento cerebrale come tornare ad essere, nel limite del possibile, una persona autonoma ed indipendente oppure come facilitare l'assistenza di chi se ne prende cura, nelle attività che si svolgono quotidianamente.
In questo periodo critico, il mio ruolo è cambiato rispetto agli obiettivi da raggiungere. Mi trovo in un reparto RSA, in cui la maggior parte dei pazienti necessita di un alto grado di assistenza medica ed infermieristica.
Il mio compito è organizzare videochiamate tra pazienti e loro familiari.
Può sembrare facile ma non lo è affatto, richiede coordinazione, pianificazione e tanta pazienza!
Da un lato ci sono i pazienti che non si rendono conto dell'emergenza in atto, vedono l'ambiente e le persone intorno cambiare, perdono l'orientamento nel tempo e nello spazio, ma più di tutto nasce in loro un sentimento di abbandono..
"Come mai mio figlio non viene più a trovarmi? Si è dimenticato di me? Ho fatto tanto per la famiglia e questo è il ringraziamento!"
Dall'altro ci sono i familiari che, seppur avendo notizie e rassicurazioni costanti dai medici, vivono uno stato di ansia non potendo vedere dal vivo i propri cari.
Nel giorno e nell'ora stabiliti in precedenza, effettuo la videochiamata: i pazienti sono un po' perplessi, non sanno cosa sia il tablet, non hanno mai fatto videochiamate, eppure si prestano a bravi allievi mentre spiego loro cosa sta per succedere!
Tutte le conversazioni iniziano con un pianto... Lacrime di gioia e di sollievo tra persone lontane fisicamente ma vicine con il cuore.
Tutte le conversazioni finiscono con un appuntamento per la settimana successiva..
Vivo anche io momenti di emozione nell'assistere e guidare i colloqui, ma soprattutto nel ricevere gratitudine per aver premesso che ciò accadesse.
Tutto questo mi aiuta a superare ogni giorno la paura di "Corona" " JESSICA DEL GRANDE
Mi presento, sono Claudia, una terapista occupazionale laureata nel 2015 presso l'università "G.D'Annunzio" di Chieti con master universitario di I livello in Analisi Comportamentale Applicata (ABA) e Intervento Intensivo e Precoce per l'Autismo presso l'università "Suo Orsola Benincasa" di Napoli nel 2019. Ho accolto l’iniziativa di condividere l’esperienza lavorativa di noi Terapisti Occupazionali in questo tempo d'emergenza del Covid-19 e mi sono fermata a gettare su carta due parole. Non sono giorni difficili, ma bensì “strani”. Mi metto in macchina e attraverso una città deserta, Pescara, ma sempre bella, percorro un’autostrada quasi vuota in compagnia di autotrasporti, da rimpiangere il traffico e le corse per andare a fare le terapie dei miei bimbi che ho dovuto sospendere. La mia attuale esperienza è in una residenza sanitaria assistenziale o casa di riposo, "G.De Benedictis" di Teramo. Le attività sono state un po’ ridimensionate ma chi meglio di noi sa cosa vuol dire “trovare sempre un modo per fare ciò che si desidera” e chi meglio degli anziani sa cosa vuol dire “trasformare l’ordinario in straordinario”. Il terapista occupazionale in ambito geriatrico deve mantenere le abilità fisiche e cognitive residue nell’anziano attraverso le occupazioni che a essi piacciono, attraverso le semplici attività di vita quotidiana, rimanere orientati nel tempo e nello spazio, e rafforzare le relazioni sociali. Così all’interno di un equipe multidisciplinare, si continua a svolgere le solite attività occupazionali indossando i dispositivi di protezione individuale e chiudendo nell' armadietto le preoccupazioni. Dopo tanti libri, università, formazione continua, cinque anni di esperienze lavorative, è nata in me una capacità nuova, la capacità di creare una relazione terapeutica solo con gli occhi, di trasmettere fiducia, di sorridere con gli occhi; di ridurre il contatto, senza poter sentire la pelle rugosa, anche se ciò è impossibile soprattutto quando ci sono, come per tutti, giornate no, in cui basterebbe solo un abbraccio; a volte non si riesce a sentire ciò che dico e mi si chiede di ripetere, di urlare più forte come quando “riprendo” dei bambini e mantengo la pazienza; vedo commuoversi quando si videochiamano i familiari. Infatti sono state aggiunte attività finalizzate alla sensibilizzazione e alla formazione dell’emergenza coronavirus, si sono organizzate videochiamate con i familiari, ognuno un giorno e un orario stabilito, in tutti i reparti che ospitano circa 300 anziani. Sono tante le emozioni per ognuno, molti sono consapevoli della situazione e di fronte alle videochiamate nascono sorrisi di gioia, altri invece si sentono abbandonati e non riescono a comprendere ciò che accade. Contemporaneamente attraverso linee guide e consigli, riesco a ricevere feedback positivi e negativi con foto e video inviati dai genitori dei miei bimbi con bisogni speciali. Genitori che nascondono dentro una forza incredibile e che forse a momenti scordano di avere ma dopo attimi di smarrimento, hanno vestito i panni di supereroi e si sono messi in azione trasportati dall’unica forza che tutto rende possibile: l’amore. Terapie che ho dovuto sospendere con il corpo ma non con il cuore. Tutto ciò mi aiuta a superare la paura del “Corona” e ad apprezzare e vivere solo l’oggi. Entrando in una parte più tecnica e professionale, si può dire che i MODELLI di terapia occupazionale che si possono utilizzare sono senz'altro quelli di carattere bio-psico-sociale, ovvero Moho, Peo e Icf (quest'ultimo più conosciuto e usato a carattere multidisciplinare), mentre quello di carattere relazionale è usato negli anziani con grave decadimento cognitivo e in questo caso è stato preso in rifermento il Movi, essendo un approccio bottom up. Si osserva quindi che in PERSONE con decadimento cognitivo e fisico lieve medio e grave, l'AMBIENTE è cambiato in quanto non vengono più effettuate uscite sul territorio con familiari e/o operatori sanitari, i familiari non possono più fare ingresso nella struttura, il personale all'interno ha adottato modifiche sulla propria vestizione e vi sono regole nuove da rispettare sull'igiene e sul distanziamento sociale. Qual è quindi l'OCCUPAZIONE proposta come mezzo per la propria salute? Sapendo quali sono le diagnosi, i settings e gli approcci, si può definire come OBIETTIVI A BREVE TERMINE: la capacità di rimanere orientati nel tempo e nello spazio facendo nascere la nuova capacità di igiene e distanziamento sociale, mantenere le relazioni sociali sia all'interno che all'esterno della struttura, continuare le attività di vita quotidiana acquisite di routine all'interno della struttura dall'inizio dell'ingresso, che rafforzano le capacità fisiche e cognitive. Di conseguenza il TRATTAMENTO, è articolato in questo modo: si rimane orientati nel tempo e nello spazio attraverso attività di sensibilizzazione e formazione dell'emergenza, quali attività di lettura del giornale e/o visione di programmi televisivi selezionati affinché questo possa creare in loro anche uno stato emotivo funzionale e positivo, queste attività devono essere svolte in maniera distanziata; creare cartelloni per apprendere le nuove norme igieniche ed effettuare simulazioni con le rispettive task analysis; mantenere le relazioni sociali con gli anziani e il personale che indossa nuovi strumenti, quindi in alcuni casi bisogna anche riniziare la relazione e mantenere anche le relazioni esterne, ovvero i familiari, tramite le videochiamate, per non far nascere in loro un senso di abbandono; un'altra figura esterna che è venuta a mancare durante questa emergenza è la figura del prete, sempre presente ogni domenica e in ogni festività per celebrare l'eucarestia, quindi sono state incrementate i momenti di preghiera quali rosario e visione di celebrazioni in tv per un benessere psicofisico; cercando infine di mantenere le attività di routine quali attività creative, fisioanimazione, cognitive, sensoriali, queste sono sempre state adattate disegnando arcobaleni con scritte ANDRA' TUTTO BENE con pennarelli, pastelli, tempere, colori a cere sia su fogli che su federe, realizzazione di bandierine italiane, ascolto di musica prettamente legate alla nazione italiana, completamento di puzzle con arcobaleni donati dal gruppo volontari protezione civile gran sasso d'italia. Quest'ultimo mi ricorda le diverse attenzioni ricevute d'associazioni di volontariato, quali la donazioni di colombe e uova di cioccolato sotto il tempo pasquale per addolcire le merende degli anziani, la presenza di un grande cuore rosso con scritto GRAZIE nel giardino della struttura e i tanti doni da parte dei familiari. I FOLLOW UP sono positivi, pochi sono gli anziani che non riescono ad adattarsi a questa nuova situazione, ad usare la resilienza. Per quanto riguarda la terapia occupazionale a distanza con i bimbi, il MODELLO è sempre biopsico-sociale, qui però la persona, l'ambiente e l'occupazione non cambia. Cambia il facilitatore dell'interazione, ovvero il terapista, che diventa il genitore. Gli OBIETTIVI e il TRATTAMENTO sono gli stessi, ma di mantenimento suggerendo al genitore materiali, attività, letture attraverso foto, video e documenti e ricevendo, viceversa da loro, FOLLOW UP positivi e negativi. Non mi sono soffermata sull'analisi dei casi clinici singolarmente sia in ambito geriatrico che in ambito evolutivo, perché sarebbe stato impossibile, spero di non avervi annoiato e suscitato in voi la voglia di FARE sempre. Claudia Di Profio
RISORSE AOTA: https://www.aota.org/coronavirus
Position Statement: Occupational Therapy in Disaster Risk Reduction
Position Statement: Occupational Therapy in Disaster Preparedness and Response
Publication: WFOT Guide for Occupational Therapy First Responders to Disasters and Trauma
Online Forum: OTION COVID-19
Online Learning Module: Disaster Management for Occupational Therapists
Endorsed Publication: Early Rehabilitation in Conflicts and Disasters
Endorsed Publication: Responding internationally to disasters
Endorsed Publication: Disaster and Development: an Occupational Therapy Perspective
Un'intera lista di Position Statements si trova al link https://www.wfot.org/resources/list-of-position-statements
Associazione Italiana di Terapia Occupazionale
Sede legale:
Via Angelo Emo 144
00136 Roma